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   Amatori a Confronto - Intervista al 1° classificato Alfredo Minuti
Un soddisfattissimo
Alfredo Minuti, 1°
classificato nella
categoria degli
amatori, dopo la
premiazione.
balbettare uno striminzito grazie. Mi ci vollero alcuni minuti prima di sentire il sangue affluirmi alla testa e il cervello trasmettere a tutto il corpo un'esplosione di incredula gioia, poi andai a sedermi davanti ai miei bonsai: ero commosso.

Può raccontarci la storia di questo Ginepro che gli ha permesso di aggiudicarsi il primo premio?
Ho visto questo Ginepro per la prima volta cinque anni fa e ne rimasi subito affascinato: mi aveva colpito per la sua eleganza e la sua signorilità.
Riuscii ad acquistarlo l'anno seguente e tutti i giorni e tutte le volte che mi avvicinavo, lo pizzicavo, piegavo un rametto, toccavo e ritoccavo, ero ossessionato dal mantenerlo sempre identico a come l'avevo visto la prima volta. Dopo alcuni mesi, con grande delusione, mi accorsi che lo stavo uccidendo.
Per tutto l'inverno successivo, la sera, lo mettevo sul tavolo, lo guardavo e mi rendevo conto che aveva perso il suo fascino e la sua naturalezza, l'avevo imbalsamato, capii che gli avevo tolto la sua identità.
Da allora ogni volta che mi avvicino ai bonsai, prima mi infilo le mani in tasca poi osservo le mie piante, cerco di vedere il bonsai che c'è in loro e solo dopo averlo visto, decido se e come intervenire e i frutti non hanno tardato ad arrivare.


Alfredo Minuti, amatore della provincia di Bergamo, si è aggiudicato il 1° premio nella categoria degli amatori. Ha risposto così alle nostre domande...

Come si è avvicinato all'arte bonsai?
Ho sempre sentito attrazione per quei piccoli alberi giapponesi che vedevo in fotografia sulle riviste, ma il primo vero incontro con il mondo bonsai l'ho avuto alla fine degli anni '80.
Un mio amico, che faceva bonsai già da alcuni anni, mi parlava spesso della sua passione e dopo vari e insistenti inviti andai a casa sua per vederli.
Ne rimasi colpito. Decisi di iscrivermi al corso per bonsaisti organizzato dal Bergamo Bonsai Club '83, facendomi contagiare definitivamente. Iniziai a frequentare il vivaio Rota di Bergamo e di conseguenza il centro Crespi Bonsai, da sempre considerato il cuore dell'universo bonsai in Italia, alla ricerca di pubblicazioni specifiche, attrezzi da lavoro, vasi, piante… e soprattutto tanti amici con cui condividere opinioni, entusiasmi e… delusioni.

Cos'è per lei il bonsai? Rappresenta solo un hobby o qualcosa di più?
Inizialmente, coltivare bonsai, era un hobby che ripagava la mia passione per la natura e le piante.
Li curavo, ero attento ad ogni loro bisogno, e loro crescevano, anche se non sempre come io avrei voluto.
Poi l'incontro con il maestro Tanaka che ha saputo mostrarmi

un nuovo volto del bonsai: non piante statiche da coltivare cercando di mantenerle costantemente al massimo della loro bellezza, ma alberi soggetti a continue mutazioni influenzati dalle stagioni e condizionati dai nostri interventi. Quando la sera rientro a casa, attraverso il giardino, mi siedo davanti ai miei bonsai mi sento sereno e in pace col mondo intero.

Cos'ha provato quando ha appreso la notizia della sua vittoria?
Ero già stato a visitare la mostra un paio di volte e il mio bonsai, inserito in quel particolare contesto, mi era sembrato ancora più bello ed elegante anche se c'erano altri bonsai altrettanto belli, eleganti e imponenti.
Quando Susanna mi ha comunicato che la mia pianta era stata scelta come miglior bonsai della categoria "Amatori a Confronto" la sorpresa fu talmente grande che riuscii solo a
L'elegante Juniperus chinensis di Alfredo Minuti.