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   Crespi Suiseki Cup
L'affascinante arte orientale delle pietre è stata egregiamente rappresentata dai concorrenti che hanno partecipato alla 4ª edizione della Crespi Suiseki Cup.
Molte le pietre astratte, a forma umana, di animale che sono state esposte e che hanno stimolato la fantasia dei visitatori grazie alle loro potenzialità evocative pressoché illimitate.
Il punteggio più alto è stato ottenuto dalla pietra di Angelo Attinà, che con 77 punti si è aggiudicato la Coppa Suiseki e un buono acquisto di 1.000,00 euro. Le Menzioni di Merito sono andate allo spagnolo David Amoròs (76 punti), a Carlo Laghi (75 punti) e a Fabrizio Buccini (75 punti). La giuria era composta da Willi Benz, uno degli esperti maggiormente quotato e preparato nel campo, e da Luigi Crespi.



La pietra di Fabrizio Buccini,
3a classificata.


La pietra di
David Amoròs, 2a classificata.


La pietra di Carlo Laghi,
3a classificata a pari merito con
quella di Fabrizio Buccini.



Angelo Attinà, vincitore della Crespi Suiseki Cup con una pietra Domon-ishi (pietra con galleria), si racconta in questa intervista…

Da quanto tempo si è avvicinato al suiseki e per quale ragione?
Dai primi anni '90. La prima volta che ho visto queste pietre particolari è stato durante un giro sui monti Apuani, assieme al maestro Terakawa, che era stato invitato dal mio club bonsai per una settimana.
Queste pietre mi hanno subito dato la sensazione di trovarmi davanti a paesaggi in miniatura.

Ha già avuto riconoscimenti o è il primo che riceve?
Ho ricevuto premi sia a livello regionale che a carattere nazionale, soprattutto nell'ambito delle manifestazioni organizzate dall'A.I.A.S., di cui sono socio fondatore.

La pietra che ha vinto è davvero incredibile: da dove arriva?
La pietra che ha avuto l'onore di vincere la vostra manifestazione, ha partecipato nel 1999 alla 1a Mostra Europea Suiseki organizzata da Pius Notter e compare nel libro da lui
pubblicato, come pure nel libro di Antonio Ricchiari, recentemente uscito. Proviene dalle montagne dell'Appennino Ligure.

Questo suiseki ha una storia particolare?
Sì, questa pietra ha rischiato molto, infatti non l'ho trovata durante una gita in solitaria, ma partecipavano quasi tutti i membri del mio club (Unici di Liguria). Spuntava dal terreno, appena sotto la scarpa di un amico. Quando l'ho estratta, nascosta nella sua stessa materia degradata, apparve come una semplice, sottile pietra piatta: proprio come quelle da gettare in mare, per farle saltare a pelo d'acqua. Prima di buttarla, ho battuto il mio cacciavite proprio sul suo centro: con meraviglia e timore l'ho visto attraversarla da parte a parte. Non si possono descrivere certe emozioni: si rinnovano ogni volta come fosse la PRIMA volta.

Quali sono le qualità che un buon suisekista deve possedere?
Raccoglitore di pietre? Fortuna, dicono i miei amici. Per me, ci vuole tanta buona volontà e conoscenza del territorio per riconoscere attraverso i vari colori della terra, dove è probabile trovare buone pietre. Per essere un buon suisekista si deve avere gusto estetico: una sensibilità naturale, supportata da una buona conoscenza di cosa è un suiseki e quali "regole" rendono tale una pietra.


La premiazione di Angelo Attinà,
al centro

La pietra Domon-Ishi (con galleria)
di Angelo Attinà classificatasi
prima nella Suiseki Cup 2002
.