| | Rivista "Gardenia" n. 168, febbraio 1999Crespi: una vita per i bonsai "Tutto è iniziato nel 1959, a Genova, quando Luigi Crespi, che si era recato nel capoluogo ligure per acquistare orchidee per il suo vivaio, incontra per la prima volta un bonsai, un Ginkgo biloba appena arrivato dall'Oriente e che attualmente si trova nel "Crespi Bonsai Museum" a Parabiago. Ed è proprio nel paese alle soglie di Milano che Luigi Crespi ha creato quello che è diventato nel tempo il più importante punto di riferimento europeo per tutti coloro che amano questo mondo, questo stile di vita. Piccoli giardini orientali, serre, l'Università del Bonsai e il museo sono riuniti sotto la guida attenta del fondatore, di sua moglie Maria Luisa e dei figli Luca e Susanna. Questi ultimi, laureati in architettura, sono nati praticamente in azienda (la famiglia ha costruito la propria casa all'interno del centro) e, crescendo, hanno respirato questa filosofia di vita. Il padre è riuscito a trasmettere in pieno la sua passione, con l'esempio di una totale dedizione, guidandoli, passo dopo passo, nell'apprendimento della difficile arte. Luca, attualmente amministratore delegato della Crespi Bonsai, aveva 14 anni quando ha iniziato ad affiancare il papà, dedicandosi, oltre che allo studio, ad affinare la conoscenza e le tecniche di lavorazione, passo necessario per gestire un prodotto così particolare. Susanna ha iniziato invece a 16 anni. Attivissima in azienda, si occupa delle numerose iniziative editoriali, della rivista Bonsai & news, utilissima e seguita con interesse in tutta Italia, alle miniguide per accompagnare chi si affaccia o chi è già introdotto nell'arte di educare una pianta. Infine Maria Luisa, la compagna sostenitrice di una vita (ha conosciuto Luigi da giovanissima), l'anima più concreta, responsabile del museo e di tutti i punti-vendita. I due coniugi si completano così a vicenda, anche sul piano professionale: l'uno senza l'altro sarebbe privo di una parte essenziale. D'altra parte, allevare un bonsai significa affinare l'arte dell'educare, ed è inevitabile, con questo tipo di attitudine, riuscire a trasmettere la propria passione alle persone che più ci sono vicine. Questo, riteniamo, è il segreto della famiglia Crespi." |